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Un sistema equo e solidale di scambio di tempo?

Come dicevano gli antichi, tempus fugit, il tempo fugge irreparabilmente.

Sed fugit interea fugit irreparabile tempus (Virgilio)

È possibile utilizzarlo in modo più efficace, scambiandolo con altre persone, senza che alla base dello scambio ci sia sfruttamento o guadagno asimmetrico? Il tempo, così prezioso, può davvero avere un corrispettivo in denaro?

Ecco un possibile sistema di timebanking (o meglio: time-sharing) in versione minimale (cioè senza ragioneria del registro delle transazioni o sistemi contabili complicati), basato interamente sulla fiducia e la responsabilità. Il sistema mira a coinvolgere alcuni membri della comunità locale, al fine di creare legami sociali più forti e una rete di supporto reciproco.

  1. Scambio equo: Ogni partecipante contribuisce con le proprie competenze e impegno, offrendo il proprio tempo (un “servizio”) ad una o più altre persone, o all’ambiente (per esempio, ripulendo un canneto dalla plastica e dalle lenze dei pescatori, …). Chi riceve il servizio si impegna a sua volta a dedicare in futuro il proprio tempo ad altri o all’ambiente. Per “futuro” si intende liberamente quando sarà possibile e opportuno farlo.

  2. Valutazione del tempo: Ogni ora di servizio dato è considerata di uguale valore. Non esistono differenze di valore basate sulla tipologia di competenza o sulla complessità del lavoro svolto. Un’ora di impegno di un partecipante è pari a un’ora di impegno di un altro partecipante.

  3. Consenso reciproco: Due partecipanti possono anche fare scambio di servizi, con il consenso di entrambe le parti coinvolte. Prima di impegnarsi in un’attività di scambio, le parti concordano sul tempo, sulla natura del servizio e su eventuali dettagli specifici.

  4. Fiducia e responsabilità: Il sistema si basa sulla fiducia reciproca e sulla responsabilità individuale. I partecipanti si impegnano a rispettare gli accordi presi, ad essere puntuali e a fornire servizi di qualità senza la necessità di un monitoraggio formale.

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E chi preferisce il denaro?

C’è chi, per varie ragioni, preferisce il denaro. Questo sistema è indipendente rispetto alle valute, e deve rimanerne indipendente. Cioè, non si può ripagare tempo scambiato con qualche forma di denaro. È vero che lo scambio (baratto) del tempo non ha mai funzionato se non sporadicamente, e probabilmente non funzionerà mai, né interferirà con le abituali transazioni per contanti o valute elettroniche. Però è meglio che rimanga del tutto separato dal sistema universale dello scambio di denaro.