Acqua, freddo e SUP/kayak · Test Web Page

Acqua, freddo e SUP/kayak

Quali sono gli effetti dell’acqua fredda sul corpo?

S e una persona cade in acqua fredda senza protezioni termiche, il rischio primario non è l’ipotermia, che arriva per ultima. Prima di quello, ci sono altri rischi più urgenti. Quando l’acqua è fredda? Quando la sua temperatura è meno di 10-15 °C, nella maggior parte dei casi.

Molto approssimativamente:

  • Un minuto per far passare lo shock da freddo e riprendere il controllo della respirazione. A volte lo shock da freddo provoca il gasp reflex (inalazione involontaria di acqua), panico, annegamento.
  • Dieci minuti per muoversi, recuperare oggetti e chiamare soccorsi, prima di perdere il controllo dei movimenti (per raffreddamento neuromuscolare).
  • Un’ora prima che inizi l'ipotermia.

Più precisamente, seguendo il modello di Gordon Giesbrecht, le quattro fasi (e i relativi effetti sul corpo) dell’immersione in acqua fredda sono:

  1. Shock da freddo (Cold Shock Response)
  2. Raffreddamento neuromuscolare: (Cold Incapacitation)
  3. Ipotermia
  4. Collasso al salvataggio (Circum-rescue Collapse)

Shock da freddo

Lo shock da freddo (cold shock response) dura attorno un minuto dall’entrata in acqua, ed è legato principalmente alla respirazione. È un riflesso automatico che consiste di tre componenti.

Prima, annaspamento/inalazione involontaria dovuto all’acqua fredda sulla pelle. Se la testa è sott’acqua, involontariamente un po' di acqua finisce nei polmoni. Conseguenza probabile: annegamento.

Seconda componente dello shock da freddo: iperventilazione, e possibile panico. Conseguenza possibile: svenimento.

Terza componente dello shock da freddo: vasocostrizione. Le arterie si stringono, il cuore si affatica. Specialmente per persone con rischio cardiovascolare, conseguenza possibile: arresto cardiaco.

Raffreddamento neuromuscolare

Inizia dopo 5-15 minuti dall’immersione. La vasocostrizione rallenta il flusso di sangue alle estremità, per poter proteggere gli organi vitali interni. Le estremità, a partire da mani e piedi, per arrivare a braccia e gambe, si raffreddano sempre di più. Muscoli e nervi si raffreddano (raffreddamento neuromuscolare). Dato che però muscoli e nervi non funzionano al freddo, le capacità neuromotorie degenerano. Per prima cosa si perde la sensibilità e la capacita di muovere e usare mani e piedi, e poi braccia e gambe. Senza un salvagente non si riesce più a stare a galla o nuotare, e si annega.

Ipotermia

Al contrario di quanto molti pensano, anche in acqua molto fredda il tempo necessario perché inizi l’ipotermia non è molto breve. Ovviamente dipende da molti fattori (temperatura dell’acqua, peso del corpo, protezioni termiche indossate, …), ma per un adulto ci vogliono 30 minuti o più in acqua ghiacciata. Niente panico quindi: c’è un sacco di tempo per cercare una via di salvarsi. ( fonte )

Fase dell’ipotermia Temperatura del corpo Durata in acqua Sintomi
Lieve 35°C < 30 minuti Brividi, amnesia, disartria, atassia e apatia
Moderata 32°C 30-120 minuti Svenimento, i brividi smettono, pupille dilatate, assenza di movimenti volontari, annegamento senza salvagente
Grave 28°C 90-180 minuti Arresto cardiaco, problemi gravissimi

Nella seguente tabella è riportato il tempo medio trascorso prima di perdere conoscenza, e il tempo di sopravvivenza in acqua (fonte PDF, fonte2 ) (con giubbotto salvagente).

Temperatura dell’acqua Esaurimento o svenimento Sopravvivenza
0°C Meno di 15 minuti 45 minuti
0°C-4°C 15-30 minuti 30-90 minuti
4°C-10°C 30-60 minuti 1-3 ore
10°C-16°C 1-2 ore 1-6 ore
16°C-21°C 2-7 ore 2-40 ore
21°C-27°C 3-12 ore 3 ore-indefinito
27°C indefinito indefinito

È chiaro che la definizione di acqua fredda deve tenere conto di queste tabelle, ma anche del vento e del tempo atmosferico fuori acqua. L’acqua può essere considerata fredda già quando la sua temperatura è meno di 21°C. L'American Canoeing Association raccomanda di indossare vestiti appositi già quando la temperatura è sotto i 18°C. In fin dei conti, si tratta di stimare la probabilità di morte in acqua, in funzione della temperatura e del tempo di immersione. È stata fatta molta ricerca per stabilire dati empirici e teorici su queste curve di probabilità (Wissler Model, modified by Hayes, 1987). Due rappresentazioni grafiche sono le seguenti figure, prese da Survival in Cold Water, A Report Prepared for Transport Canada By Dr. C.J. Brooks, 24 August 2001.

Probabilità di sopravvivere in acqua fredda Probabilità di sopravvivere in acqua fredda, in funzione dell'equipaggiamento

Collasso al salvataggio

I sintomi, che possono andare dallo svenimento alla morte improvvisa, compaiono appena prima, durante, o dopo il salvataggio (spesso con il personale di primo soccorso). Sono legati a molti fattori, tra cui anche come viene condotta l’operazione di estrazione dall’acqua e come viene trasportata e curata la vittima. Gli operatori di primo soccorso devono tenere conto del rischio di collasso quando estraggono e trasportano la vittima.

Qual è il rischio di incidenti in kayak o SUP? Come minimizzare il rischio?

Incidenti in acqua (fredda e non)

V iene spontaneo chiedersi quanto sia probabile un incidente in acqua (fredda e non) nelle acque (italiane), e quali siano le conseguenze di una immersione imprevista. Non ho ancora trovato dati statistici accessibili sugli incidenti in Italia, ma può essere interessante iniziare dai dati raccolti dalla guardia costiera USA United States Coast Guard (USCG). Gli stati uniti hanno una popolazione stimata di 327.2M, contro una popolazione italiana stimata di 60.48M, cioè il 18% di quella USA (entrambi dati al 2018).

Nel 2018 ci sono stati 4145 incidenti nelle acque USA, che hanno coinvolto 5594 barche; degli incidenti, 565 sono stati fatali con un numero di morti uguale a 633. I feriti in totale sono 2511. Questi numeri coprono gli incidenti di tutte le imbarcazioni da diporto (barche a remi, barche a vela, kayak, canoe, SUP, barche a motori, moto d’acqua, …). Stiamo parlando di 2565 barche a motore aperte, 1055 moto d’acqua, 813 barche a motore con coperta, 233 barche a vela, 177 kayak, 72 canoe, 35 barche a remi, 14 SUP. I dati delle barche che mi interessano:

Tipo di barca Numero di incidenti Fatali Da annegamento
Kayak 177 84 71 (85%)
Canoa 72 44 38 (86%)
SUP 35 5 5 (100%)

Sarebbe utile capire le dinamiche degli incidenti, quanti indossavano un giubbotto salvagente, etc etc La morale è che non si tratta di incidenti frequenti, ma che fatte le dovute proporzioni sono comunque possibili.

Un elenco di incidenti recenti e non:

  • 2022-07-18: Incidente mortale per un paddleboarder che, sorpreso da una tempesta su un lago mentre pagaiava con amici (PFD non indossato e niente leash), annega fonte
  • 2021-08-05: Lucio Mazza, 52 anni, istruttore di kayak, muore in un incidente sul fiume nel torrente Valmora a Olmo al Brembo (BG) ( fonte1, fonte2 )
  • 2021-07-15: forse per un malore, muore medico in pensione di 69 anni dopo essere uscito con una tavola da SUP a noleggio ( fonte )
  • 2021-02-15: Cade in mare mentre sta pescando sul kayak e rischia l’ipotermia: 47enne salvato dalla Guardia Costiera di Loano ( fonte )
  • 2021-01-07: Simon Flynn, 42, muore perché intrappolato sott’acqua dal leash alla caviglia (senza sgancio rapido in vita), quando la corrente lo porta a scontrarsi con una barca ormeggiata fonte
  • Febbraio 2019: Joanne Rachel Dening, istruttrice di nuoto e sportiva, è morta annegata cadendo dal SUP per una combinazione fatale di fattori (corrente di marea forte, leash sbagliato, niente PFD, soccorsi inadeguati) fonte
  • Alessandro Ferriani, canoista di 17 anni, è morto l’1 febbraio 2019 nel fiume Reno (Bologna), mentre si allenava in kayak con due compagni, a valle della diga storica di Casalecchio. ( fonte )
  • Sabato 16 gennaio 2016 un medico milanese, per il vento, si è ribaltato in kayak ed è finito nelle fredde acque del lago di Pusiano; ha dovuto raggiungere a nuovo l’Isola dei Cipressi in evidente stato di ipotermia, ma si è salvato. ( fonte )
  • Vittorio Peracino (79 anni, ex veterinario del Gran Paradiso) è morto cadendo dal SUP nel fiume Dora Riparia, nei pressi della località Viscano Inferiore a Vische, il 5 maggio 2018 ( fonte ), probabilmente per un malore.
  • 3 luglio 2015, barista residente ad Affi di 37 anni muore per annegamento, forse dopo un malore, nel lago di Garda, cadendo dal SUP. ( fonte )
  • 12 agosto 2015, Turista tedesco (50) anni, annega a Campione del Garda cadendo dal SUP ( fonte )
  • Il 6 marzo 1968, otto marine e un marinaio americani, istruttori di sopravvivenza in acqua al Marine Corps Physical Fitenss Academy, si ribaltarono da una canoa sul fiume Potomac. Indossavano mute, erano ottimi nuotatori ma non avevano giubbotti di salvataggio. Nessuno dei marine riuscì a portarsi in salvo: erano a un miglio dalla riva, la temperatura dell’acqua era a 2-3 °C. ( fonte1, fonte2 )
  • Un pompiere volontario (Kendall Bryant, 32) morì sul fiume Etowah (Georgia, USA), il 28 febbraio 1998 (temperatura dell’aria 18 °C, temperatura dell’acqua 7 °C), dopo essersi ribaltato in kayak, a causa di una piccola onda. Era una kayaker con esperienza, che stava cercando di insegnare alla morosa a pagaiare, ma nemmeno 30 secondi dopo il capovolgimento scomparve sott’acqua. ( fonte1 , fonte2 )

Ci sono due modi di prepararsi: equipaggiamento adeguato e preparazione tecnica. Per la preparazione tecnica, occorre seguire corsi di istruttori qualificati. Per l’equipaggiamento, quale è ragionevole usare in quali condizioni ambientali?

Equipaggiamento

S enza ombra di dubbio, sia col caldo che col freddo, occorre indossare un giubbotto salvagente (PFD, Personal Floatation Device). Per il SUP, è possibile usare nei mesi caldi, in acqua calma, un marsupio salvagente, invece del giubbotto, o anche niente quando si surfa. Il leash andrebbe sempre tenuto allacciato. Questi sono gli aspetti più importanti e più facili da seguire.

A seconda di quanto freddo fa, ci sono i seguenti tipi di vestiti.

  1. Drysuit: tuta stagna, o muta stagna, con abbigliamento termico sotto. È un po' (molto) costosa, ma è la scelta consigliata per pagaiare quando l’acqua è sotto i 10°C, se si vuole rimanere caldi e asciutti anche quando si cade in acqua.
  2. Muta da immersioni (umida) o muta semi-stagna, con sopra giacca d’acqua o da pioggia, e/o uno strato termico sotto. A seconda dello spessore (1mm - 7mm) è adatta ad acqua mediamente fredda fino ad acqua molto fredda. Più è spessa, più protegge dal freddo, ma contemporaneamente limita i movimenti, non traspira, e se non si cade in acqua abbastanza spesso (per esempio surfando col SUP, o kayakando in tra le onde), potrebbe diventare una sauna di sudore.
  3. Giacca impermeabile, pantaloni antipioggia, con maglia tecnica, in pile o lana (niente cotone) sotto. Molti escono con questa opzione, anche quando a volte potrebbe essere più sicuro proteggersi meglio.
  4. Cotone e lycra contro i raggi UV, cappello, crema solare, occhiali da sole.

La valutazione del rischio e la scelta degli indumenti proiettivi dovrebbe tenere conto anche di tre fattori: il tipo di attività (la probabilità di finire in acqua è molto bassa in kayak su lago, ed è altissima in SUP su onda), la preparazione tecnica, e quindi il probabile tempo di immersione involontaria (un kayaker esperto con una manovra di roll o rientro bagnato non rimane in acqua fredda più di un paio di minuti; un SUP paddler non alle prime armi risale sulla tavola in meno di un minuto, se ha il leash; ma un principiante potrebbe non essere in grado di risalire all’asciutto, e dover aspettare i soccorsi per parecchio tempo se lontano da riva), e le condizioni ambientali (cadere in acqua bassa senza correnti, < 120cm per esempio, a poche decine di metri da riva, permette di uscire dall’acqua entro pochi minuti e di fatto annulla il rischio di annegamento, se la fase dello shock da freddo è superata; d’altro canto cadere da una tavola da SUP per un malore senza salvagente può essere estremamente pericoloso anche in 100cm di acqua calma). In fin dei conti, è meglio essere pronti al caso peggiore, cioè che si finisca in acqua, valutando con attenzione il rischio.

Contro lo shock termico da freddo, oltre al vestiario, si può anche spendere un po' di tempo ad abituare ed allenare il corpo alle temperature dell’acqua fredda. L’allenamento in acqua fredda induce adattamenti che riducono lo shock (grasso sottocutaneo, minor panico, meno brividi,…), come fanno i nuotatori in acqua fredda. ( fonte ) Non si tratta letteralmente di equipaggiamento, ma in un certo senso è come avere una muta di neoprene sotto la pelle.

Nella tabella seguente, gli indumenti indicati da indossare sono quelli che minimizzano in assoluto il rischio, e che permettono di rimanere in acqua abbastanza a lungo, senza sentire freddo. Sono le soglie di riferimento per attività con un certo rischio di immersione, come SUP da onda o kayak su mare formato. Ma anche per chi non ha una preparazione tecnica adeguata o se le condizioni sono particolari (vento e onde in laghi normalmente piatti).

Temperatura dell’acqua Sensazione Cosa indossare
> 27°C Vasca da bagno Niente
22°C-27°C Piacevole Pantaloni di muta, shorty o shorty senza maniche
18°C-22°C Freschina all’inizio Short John Arms, muta completa
15°C-18°C Fredda Muta completa o drysuit
10°C-15°C Molto fredda Muta completa o drysuit, Long John e giacca
< 10°C Può causare shock Muta completa con cappuccio, guanti e calzari

Riporto queste regole che ho trovato citate un po' ovunque nei forum: non so quale sia la fonte.

La regola dei 30°C: «Se la somma della temperatura dell’acqua e dell’aria è uguale o meno di 30°C, è meglio indossare una muta o una tuta stagna»

Presa dalla regola dei 120°F: «Se la somma della temperatura dell’acqua e dell’aria è uguale o meno di 120°F, è meglio indossare una muta o una tuta stagna»

La regola dei 20°C: «Se la somma della temperatura dell’acqua e dell’aria è uguale o meno di 20°C, è obbligatorio indossare una muta o una tuta stagna»

Presa dalla regola dei 100°F: «Se la somma della temperatura dell’acqua e dell’aria è uguale o meno di 100°F, è obbligatorio indossare una muta o una tuta stagna»

Il commento a queste formule su ColdWaterSafety.org:

The Cold Facts

There is absolutely no scientific information to support these formulas. Someone just made them up.

Air temperature has nothing to do with cold water safety. The only thing that matters when you’re in the water is the water temperature. The air temperature can be 80 or 90F (27C or 32C), but if the water is cold, you’d better be dressed for immersion in either a wetsuit or drysuit.

Osservazione: Siano $a_ C$ e $f_ C$ le temperature di acqua e aria in gradi °C. La temperatura in gradi Farenheit si scriverà come $a_ F = (a_ C \times 9 / 5 ) + 32 $, $f_ F = (f_ C \times 9 / 5 ) + 32 $ $\implies$ $$ a_ F + f_ F = ( (a_ C + f_ C) \times 9/5 ) + 64 $$ $$ \implies a_ C + f_ C = ( (a_ F + f_ F) - 64 ) \times 5/9. $$ Quindi la somma delle temperature in Celsius non si converte come le temperature singole. Si ha $( 120 - 64 ) \times 5/ 9 = 31.1 °C \sim 30 °C$, (la regola dei 31°C suonava male), $( 100 - 64 ) \times 5/ 9 = 20 °C$.

Cosa fare in caso di incidente in acqua?

Cosa fare una volta in acqua: autosalvamento e sicurezza

R icordiamo la suddivisione 1 minuto - 10 minuti - 1 ora:

Primo minuto:

  • Niente panico
  • Cercare di controllare la respirazione e non annegare
  • Kayak roll (rollata), oppure tornare subito sulla tavola da SUP.
  • Mantenere il contatto con pagaia, kayak, tavola, robe varie.

Dieci minuti:

  • Non provare a nuotare, se non si è molto vicini alla riva. Meglio cercare di risalire, anche parzialmente, sullo scafo.
  • Tecniche di risalita, assistita o no, nel kayak. Per la tavola è molto più facile.
  • Se non si riesce a guadagnare la riva: fischietto, telefono, sbracciarsi per chiamare aiuto, fino a che le mani funzionano, rimanendo sullo scafo se possibile.

Un' ora:

  • Minimizzare la perdita di calore: rimanere fermi se in acqua, senza cercare di nuotare troppo se fa freddo; proteggersi se fuori.
  • Posizioni consigliate in acqua: posizione H.E.L.P. (Heat Escape Lessening Position: braccia chiuse sulle ascelle, avambracci davanti al petto, cosce chiuse e ginocchia al petto) o come i pinguini accalcarsi (HUDDLE: faccia a faccia, cosce pressate gli uni con gli altri, in cerchio abbracciarsi, lati dei torsi attaccati, tenere i bambini e chi non ha salvagente all’interno)
HELP and HUDDLE positions

Una guida completa (in inglese) alla sicurezza in kayak è quella di Nicholas in Kayarchy.co.uk. Per il SUP non ho trovato molto. In ogni caso: niente può sostituire un istruttore qualificato, anche solo per qualche ora. La sicurezza Fai-Da-Te e la scarsa preparazione tecnica sono probabilmente le prime cause di incidenti, in ogni ambito.

How to kill yourself in a kayak (by Bill Watson)

Lago di Pusiano e laghi lombardi

G razie ai dati di Egirent è possibile osservare che in inverno (gennaio e febbraio) la temperatura dell’acqua è grosso modo 6°C. Nei mesi di ottobre e novembre la temperatura dell’acqua è intorno ai 13°C-15°C, per attestarsi alla fine di novembre attorno ai 10°C. Non ho trovato dati accessibili, ma a marzo-aprile la temperatura dovrebbe tornare attorno ai 13°C-15°C. Tenuto conto delle temperature medie esterne, da aprile a ottobre in media non servirebbe muta o drysuit, per novembre e marzo dipende, mentre per i mesi di dicembre-gennaio e febbraio è assolutamente necessaria per chi corre il rischio di trovarsi immerso in acqua a lungo, o chi non è ragionevolmente certo di poter superare lo shock da freddo e riportarsi all’asciutto entro pochi minuti.

Altri dati interessanti si possono dedurre dal rapporto ARPA Lombardia Stato delle Acqua Superficiali in Regione Lombardia (PDF) : lo stato delle acque è generalmente buono, ma con qualche problema per i parametri LTLeco (Livello Trofico per Lo stato ECOlogico) e EQB (Elementi di Qualità Biologica), entrambi sufficienti, invece che buoni o elevati.
Per LTLeco si considerano i parametri fosforo totale, trasparenza e ossigeno disciolto (come ossigeno ipolimnico espresso in percentuale di saturazione). L’indice LTLeco serve per l’assegnazione della classe di qualità secondo i limiti di classe definiti da certe soglie. La qualità è espressa in tre classi: Elevato, Buono e Sufficiente. Per gli Elementi di Qualità Biologica si misurano le quantità di: fitoplancton, macrofite, pesci (fauna ittica). ( fonte )

Approfondimenti